* CLAUDIA FERRANTE * |
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![]() Il caso Claudia Ferrante Poco nota, è la produzione artistica di Claudia Ferrante che ha affiancato per un certo periodo la consueta attività di scrittura automatica. Claudia aveva qualche conoscenza pittorica e disegnava molto bene riprendendo dal vivo la cosiddetta natura morta. Per un breve periodo ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Genova, dove abitava, e molti anni dopo lo studio di un pittore bolognese per perfezionare la sua tecnica, utilizzando colori ad olio e gessetti colorati (che però non prediligeva). Qualche tempo dopo aver scoperto le sue doti di medium scrivente, per un certo periodo ha disegnato sotto l’ispirazione di due entità. Una si chiamava Luce, che si era manifestata precedentemente attraverso sua mamma mediante scrittura automatica, e l’altra Sibilla, un’entità a lei sconosciuta. Ecco come Claudia ha raccontato questa sua esperienza“Prima di impiegarmi frequentai a Genova l’Accademia di Belle Arti e seguii molte lezioni per diversi mesi. Quando abitavo già in Emilia e i miei figli avevano cominciato ad andare a scuola, ripresi in mano i pennelli. Questo avvenne sotto la guida di un valente pittore di Bologna che ben presto, visti i buoni risultati, mi propose di esporre i miei quadri. Partecipai, così, a diverse mostre collettive e vinsi alcuni premi. Coltivai questa mia passione per la pittura ancora per una decina d’anni e poi mi decisi a smettere perché non avevo abbastanza tempo libero. Era già trascorso qualche anno dalle prime manifestazioni della mia sensitività, quando un giorno mi trovai a tracciare con la penna, indipendentemente dalla mia volontà, dei disegni accompagnati ciascuno da una massima. Disegni e scritte erano firmati Luce che era il nome di uno degli Spiriti Guida di mia madre. Il simbolismo di queste figurazioni, essenziali nel loro schematismo geometrico, viene chiarito dal contenuto moralmente elevato del pensiero che le accompagna. Ebbi poi l’intuizione di usare il carboncino e i gessetti, che sfumavo con l’aiuto delle dita, e ne uscirono visi di donna, questa volta firmati Sibilla. Da allora, per oltre un anno, Luce e Sibilla si alternarono insieme ai loro caratteristici disegni: l’uno con figurazioni simboliche e relativa frase, significativa e chiarificatrice insieme; l’altra con ritratti, paesaggi, nature morte e metafore. La produzione di Luce comprende oltre duecento disegni, dei quali riporto qui alcune massime: ‘Per raggiungere la Conoscenza devi saper comprendere il significato dell’essere, della vita e del perché sei sulla Terra’. Il ciclo di disegni firmati Sibilla è caratterizzato da figurazioni differenti dove prevalgono vari personaggi in posizioni diverse e tanti volti, volti che esprimono le sensazioni interiori, la serenità, la sorpresa, la gioia, l’amore filiale, l’attesa, l’impazienza e così via. Sorridenti e attonite che siano, le facce rappresentate rivelano uno stile unitario, un tocco semplice e, nello stesso tempo, efficace. Lo stile figurativo di questa entità ne colloca l’esistenza terrena nel primo Novecento. Dai messaggi pervenutimi tramite scrittura automatica, ho appreso che da giovanetta avrebbe tanto voluto dipingere ma che non poté mai realizzare questo suo desiderio. E ancora che la sua vita di moglie e di madre felice fu molto breve, causa la perdita del marito prima e del figlioletto poi. Lei stessa, inoltre, si sentiva angosciata perché, dalla dimensione spirituale in cui si trovava, non riusciva a vedere il suo bambino. Presentandosi a me, si sentiva confortata e aiutata perché le davo la possibilità di esteriorizzare ciò che sentiva dentro di sé. E io, che non avevo mai disegnato volti ho dovuto disegnarne tanti e con diverse espressioni. A mio parere i disegni di Sibilla risultano alquanto infantili e di ben piccolo o nessun valore artistico. Tutti, però, hanno un loro preciso significato e si commentano da sé. In uno la donna si ritrae inginocchiata e in lacrime davanti a due pietre tombali, in un altro tratteggia il visino di un bimbo, una ruota e una croce ad indicare che suo figlio era morto sotto la ruota di un carro. C’è tutta una serie di carboncini che rappresentano la vita di Sibilla, tormentata da sofferenze e da lutti, simbolizzati dal frequente ricorrere di croci; ma non mancano i disegni di fiori e qualche paesaggio di campagna”. Dopo quel periodo la produzione cessò, tranne riprendere con qualche simbolo a completamento di alcuni messaggi rivolti a lei e ad un ristretto gruppo di amici. |
Fonte: http://www.magicamentecolibri.it/wordpress/medianita-artistica-la-pittura-ispirata-di-claudia-ferrante/
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