* FLEURY-JOSEPH CREPIN *

(1875-1948)

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 FLEURY-JOSEPH CREPIN BIOGRAFIA

Nato a Hénin-Liétard, visse e morì a Montigny-en-Gohelle, un piccolo centro minerario nei pressi del Pas-de-Calais, come Augustin Lesage di cui divenne intimo amico. Di lui si occupò André Breton, padre del movimento surrealista, profondamente interessato a tutto ciò che riguardasse gli automatismi ed i fenomeni di creatività spontanea, che riteneva essere il linea con lo spirito del Surrealismo. L’artista era convinto di non essere l’autore delle sue opere, ma solo il tramite di una forza spirituale a lui estranea.

Di famiglia modesta, aveva frequentato solo le scuole elementari, ma si dedicò con passione alla musica, cimentandosi nella composizione. Per la maggior parte della sua vita, lavorò come idraulico e riparatore di tetti, suonando inoltre il clarinetto nel bar e nel nightclub di suo padre e dirigendo anche, più tardi, una banda di ottoni. Verso i cinquant’anni iniziò a manifestare doti di sensitivo e guaritore. In seguito, fu proprio lavorando ad uno spartito musicale che, all’età di 63 anni, scoprì di essere in grado di tracciare disegni sotto l’influenza di una forza misteriosa che guidava le sue mani.

Le opere di questo artista sono caratterizzate da un’eccezionale ricchezza di elementi decorativi policromatici (come simboli, figure, ornamenti, fregi, che vengono riprodotti più volte in maniera ossessiva). Usava spesso ricopiare e ingrandire su tela disegni i cui schizzi erano stati precedentemente realizzati in piccola scala su un quaderno, dove fungevano da “lista di controllo”: infatti, una volta riprodotto in scala più grande il soggetto tratto dal quaderno, lo barrava come se avesse completato un compito assegnato.

Realizzava le sue opere velocemente e senza alcuna esitazione, spesso ascoltando musica. L’artista inoltre riferiva di vedere spesso delle ombre vicino a lui e di essere convinto della presenza di entità spirituali, di cui udiva anche le voci.

I suoi disegni si presentano perfettamente simmetrici rispetto all’asse verticale del foglio e comprendono elementi decorativi di varia natura: soli, lune, fiori, foglie, animali stilizzati (soprattutto uccelli e serpenti), stelle e croci, che vanno a comporre più ampie figure, spesso architettoniche, come troni, templi, altari, frontoni, baldacchini, balaustre e lampadari. Quando rappresentava figure umane, queste si limitano alla testa. A differenza di Lesage, che prediligeva motivi religiosi, esotici e orientali, Crépin preferiva rappresentare elementi di ispirazione simbolica e magico-favolistica, dall’aria misteriosa, irreale ed enigmatica, traendo spunto dai suoi sogni.

Non aveva mai imparato a disegnare o dipingere, così come non aveva mai visitato un museo, eppure riusciva a realizzare dettagli di natura molto complessa, come templi e architetture fantastiche, senza comprendere come fosse possibile riuscire a crearle e, soprattutto, quale fosse lo scopo del suo lavoro artistico.

L’artista riteneva di assorbire la sua energia spirituale e creativa dal sole, che era per lui fonte di allucinazioni e premonizioni. Allo stesso tempo era convinto che dai suoi quadri si irradiasse una forza misteriosa che racchiudeva poteri di guarigione spirituale, essendo appunto in grado di procurare benessere e salute in chi li ammirava.

Gli elementi presenti nei suoi quadri attingono molto alla sfera personale ed al vissuto dell’artista, ma sono rielaborati inconsapevolmente in maniera originale e creativa: il suo mestiere di artigiano, la passione per la musica, i colori della sua regione, i motivi cristiani, l’ordine, il rigore, la simmetria che traspare dalle perle di colore in rilievo, perfettamente calibrate, che decorano in chiave ornamentale i suoi quadri e sono la caratteristica stilistica più evidente dell’autore.

Nonostante abbia iniziato in ritardo, intorno ai 60 anni, la sua produzione fu prolifica e realizzò 345 dipinti in meno di un decennio. Profetizzò che avrebbe portato la pace nel mondo dopo aver completato 300 dipinti, sostenendo che gli era stato ordinato di farlo dagli angeli. Terminò il suo 300° dipinto il 5 maggio 1945, lo stesso giorno in cui i nazisti si arresero agli Alleati. Dopo quella data produsse altri quarantacinque dipinti prima della sua morte avvenuta nel 1948.

Crépin continua ad essere riconosciuto come uno dei classici artisti outsider per quello che i critici chiamano lo “sbalorditivo potere visivo” del suo lavoro. Secondo i suoi desideri, fu sepolto con tutti i disegni che erano serviti come sue bozze.

 FLEURY-JOSEPH CREPIN QUADRI

 FLEURY-JOSEPH CREPIN QUADRI

Fonte: Arte Medianica – Una Nuova Ipotesi di Ricerca di Giuseppe Galletta
Fonte: https://en.wikipedia.org/wiki/Joseph_Crepin

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