* HILMA AF KLINT *(1892-1963) |
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![]() Hilma af Klint è stata una pittrice svedese e pioniera nell’ambito dell’astrattismo pittorico. Radicale anticipatrice di un’arte che si allontana dalla realtà visibile, sviluppò già dal 1906 un linguaggio astratto. Le sue opere non sono però mere astrazioni di forme e colori, piuttosto la rappresentazione di ciò che è invisibile. PRIMI ANNI DI VITA Hilma af Klint nasce a Stoccolma il 26 ottobre del 1862, da una ricca famiglia aristocratica di sette generazioni di Ufficiali della Marina ed era la quarta figlia di Mathilda af Klint (nata Sonntag) e del capitano Victor af Klint. Hilma trascorse le estati della sua infanzia con la sua famiglia nel maniero Hanmora sull’isola di Adelsö, nel lago Mälaren. In questo ambiente idilliaco assistette la madre cieca e dipinse nella pace di una natura quieta e vibrante, e questa profonda associazione con le forme naturali le sarà di ispirazione nel suo lavoro. Più tardi nella vita si stabilì a Munsö, un’isola vicino ad Adelsö. Dalla sua famiglia, ereditò un grande interesse per la matematica, la botanica e mostrò anche una precoce attitudine all’arte visiva. Dopo che la famiglia si trasferì a Stoccolma, iniziò la sua educazione artistica presso l’Istituto Tecnico di Stoccolma (oggi Konstfack), seguendo contemporaneamente anche lezioni di ritratto. Venne ammessa alla Royal Academy of Fine Arts all’età di vent’anni, dove negli anni 1882-1887 studiò principalmente disegno, ritrattistica e pittura di paesaggio. Si laureò con lode e le venne assegnata un spazio nel cosiddetto “Edificio studio” (Ateljébyggnaden), di proprietà dell’Accademia di Belle Arti, situato tra Hamngatan e Kungsträdgården nel centro di Stoccolma, fulcro della cultura svedese del periodo. Lo stesso edificio ospitava anche il Blanch’s Café e la Blanchs Art Gallery, dove si esprimeva il conflitto tra la visione artistica convenzionale dell’Accademia di Belle Arti e il movimento di opposizione della “Società dell’Arte” (Konstnärsförbundet), ispirato ai pittori francesi en plein air. Hilma af Klint iniziò a lavorare a Stoccolma, ottenendo riconoscimenti per i suoi paesaggi, disegni botanici e ritratti. La pittura convenzionale – ritratti e paesaggi in stile naturalistico – rappresentarono la sua fonte di reddito finanziario, ma il suo “life’s work” rimase una pratica completamente separata. Troverà la morte a Stoccolma nel 1944, a seguito delle ferite riportate dopo essere stata investita da un tram. Idee spirituali e filosoficheNel 1880 morì la sorella minore Hermina e fu in questo periodo che iniziò a svilupparsi la dimensione spirituale della sua vita. Il suo interesse per l’astrazione e il simbolismo proveniva dal coinvolgimento di Hilma nello spiritismo, molto in voga tra la fine del diciannovesimo e l’inizio del ventesimo secolo. I suoi esperimenti sotto il profilo “dell’indagine spirituale” iniziarono nel 1879. Si interessò alla Teosofia di Madame Blavatsky e alla filosofia di Christian Rosenkreutz. Nel 1908 incontrò Rudolf Steiner, il fondatore della Società antroposofica, che era in visita a Stoccolma e il pensiero di Steiner riguardante le arti ebbe influenza sui suoi dipinti. Nel 1920 lo incontrò di nuovo al Goetheanum di Dornach, in Svizzera, sede della Società antroposofica e tra il 1921 e il 1930 trascorse lunghi periodi al Goetheanum. Il lavoro di Hilma Af Klint può essere compreso nel contesto più ampio della ricerca modernista di nuove forme nei sistemi artistici, spirituali, politici e scientifici all’inizio del ventesimo secolo. Come molti suoi contemporanei era influenzata da correnti filosofico-esoteriche, in particolare – come abbimo visto – dallo spiritismo, dalla teosofia e più tardi anche dall’antroposofia. C’era un interesse simile per la spiritualità da parte di altri artisti durante questo stesso periodo, tra cui Wassily Kandinsky, Piet Mondrian, Kasimir Malevitch e il gruppo francese dei Nabis, personalità – come Hilma af Klint – ispirate dal Movimento Teosofico. La transizione artistica all’arte astratta e alla pittura non figurativa di Hilma sarebbe avvenuta senza alcun contatto con i movimenti moderni contemporanei, ma utilizzando un linguaggio molto simile, volto a spalancare le porte di una nuova dimensione oltre al visibile, più interiore ma altrettanto reale. Le opere di Hilma af Klint sono principalmente spirituali e il suo lavoro artistico ne è una conseguenza, lei credeva nell’esistenza di una dimensione spirituale del quotidiano e voleva rappresentarne il contesto che si trova al di là di ciò che gli occhi possono percepire. Durante l’elaborazione di un quadro aveva la percezione di essere in contatto con una coscienza superiore della quale si considerava un tramite e ricercò attraverso la sua pittura le diverse dimensioni dell’esistenza umana. RetaggioHilma af Klint lasciò più di un migliaio di dipinti e opere su carta. Durante la sua vita espose solo i primi quadri naturalistici e non mostrò mai le sue opere astratte che infatti non furono mai esposte nel corso della sua vita. Nascoste per decenni nello scantinato di una residenza di famiglia, le sue tele, appunti e disegni saranno lasciati in eredità al nipote dell’artista, assieme a due clausole inscindibili: non potranno mai essere venduti; non potranno essere esibiti prima dei vent’anni dalla morte dell’autrice. Era infatti convinta che solo allora il pubblico avrebbe potuto capirne il significato. Solo nel 2018 ha iniziato a essere conosciuta in Italia, trovando la consacrazione con la mostra che è stata a lei dedicata nel 2019 dal Solomon R. Guggenheim Museum di New York. Riferimenti culturali– Hilma af Klint e il suo lavoro sono presentati nel film Personal Shopper, in cui la protagonista, interpretata da Kristen Stewart, ricerca un’arte che si ispira agli spiriti. Mostre – postume (selezione)– Il lavoro astratto di Hilma af Klint è stato esposto per la prima volta alla mostra “The Spiritual in Art, Abstract Painting 1890–1985” organizzata da Maurice Tuchman a Los Angeles nel 1986. Questa mostra è stata il punto di partenza del suo riconoscimento internazionale. Bibliografia– Maurice Maurice; Judi Freeman (a cura di), The Spiritual in Art, Abstract Painting 1890-1985, Los Angeles: County Museum of Art; New York: Abbeville press, c1986. – Catalogo della Mostra tenuta a Los Angeles dal 23 novembre 1986 all’8 marzo 1987, a Chicago dal 17 aprile al 19 luglio 1987 e a L’Aia dal 1 settembre al 22 novembre 1987. – ISBN 0-89659-669-9, ISBN 0-87587130-5 |
Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Hilma_af_Klint
Fonte: https://www.thelostavocado.com/hilma-af-klint-astrattismo/
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