* NARCISO BRESSANELLO *

(1915 – 2001)

* * *

NARCISO BRESSANELLO BIOGRAFIA

Narciso Bressanello nacque nel 1915 nell’isola veneta di Burano, terzo di dieci figli, da una famiglia molto modesta. Suo padre era un falegname che intagliava zoccoli e sua madre, come quasi tutte le donne dell’isola, era una merlettaia. La vita familiare era dura ed era necessario che Narciso lavorasse per aiutare i suoi genitori, per questo motivo raggiunse solo la seconda elementare nella sua istruzione formale. A 23 anni si sposò ed ebbe sei figli che manteneva lavorando 14 ore al giorno come manovale e barcaiolo, finendo spesso a tarda notte a lume di candela e senza pause per la domenica o i giorni festivi. Per anni la famiglia abitò in un magazzino, in un unico locale che fungeva da camera da letto, cucina e soggiorno.

All’età di 61 anni si ammalò gravemente e trascorse quaranta giorni in ospedale seguiti da una lunga convalescenza a casa. Una volta guarito, spinto da un impulso irresistibile e quasi sotto costrizione, produsse di getto centinaia di disegni di grandi dimensioni (figure umane, animali, edifici), senza mai sapere in anticipo cosa avrebbe dipinto.

Dipingeva ossessivamente tutti i giorni con grande velocità e sicurezza, senza apportare alcun ritocco o correzione ai suoi dipinti, recitando sottovoce in ritmo staccato, versi che leggeva da fogli sparsi sulla scrivania del suo laboratorio di artigiano. Il suo stile era caratterizzato da un fitto ed intricato groviglio di linee grafiche simili a ragnatele, che riproducevano complicati disegni astratti e informali, nonché immagini tratte da suggestioni visive e simboli archetipali della sua terra di origine (l’isola di Burano), trasfigurandole ora in una cosmogonia oscillante ed evanescente di reti di colori brillanti, ora in un’intricata selva di linee sinuose in bianco e nero, utilizzando semplicemente una penna a sfera, spesso duplicando in maniera simmetrica alcuni elementi delle composizioni (ad esempio, pesci o uccelli, riproducendo la testa su entrambi i lati del corpo), oppure inserendo paesaggi all’interno dell’addome di animali. Molte sono le raffigurazioni di santi e patriarchi, o dei simboli della città di Venezia (come il Bucintoro, ossia l’antica imbarcazione dei Dogi, o il Leone, simbolo della città).

Come altri pittori medianici, non possedeva alcuna formazione artistica e nessuno della sua famiglia aveva mai disegnato. L’artista dormiva pochissimo e disegnava tutto il giorno, producendo anche tre o quattro opere in una sola giornata. Non considerava tale attività come un hobby, ma un vero e proprio lavoro o, come amava ripetere, una “preghiera”.

Quando iniziava un lavoro, non sapeva mai in anticipo cosa avrebbe disegnato o dipinto, ma si abbandonava completamente ai propri automatismi, lasciandosi guidare dalla sua mano, che sembrava rispondere a comandi interiori: percepiva infatti una “voce” che gli suggeriva cosa fare e come procedere nella realizzazione delle opere. Non vi erano mai ripetizioni, ma piuttosto variazioni su uno stesso tema.

Nel suo tratto prevale una regolarità geometrica che conferisce armonia alle opere (le quali rispondono ad una sorta di ordine interiore), così come si nota nelle opere dell’artista medianico francese Léon Petitjean, che presenta molte analogie con Bressanello, specie per quanto riguarda la ripetizione e la miniaturizzazione degli elementi grafici.

Mentre i primi disegni rappresentavano ossessivamente piccoli mostri e teste animali, con il passare del tempo l’artista sembrò acquistare maggiore serenità interiore, distendendo il suo tratto, che andò acquistando una propria eleganza stilistica, prevalentemente monocromatica, producendo linee più pure e incisive.

Interessante appare il processo di realizzazione tecnica dei suoi disegni: prima veniva tracciata la struttura, che l’artista creava con l’estrema rapidità che contraddistingue le modalità esecutive di altri artisti medianici, poi lo arricchiva di ulteriori particolari completandolo. In questa modalità tecnico-esecutiva, è evidente la reminescenza della memoria di lavoro utilizzata dall’artista quando esercitava il mestiere di barcaiolo ed era abituato a costruire prima di tutto il telaio dell’imbarcazione, ossia la struttura vuota da riempire, proprio come faceva con i suoi disegni.

Bressanello, a differenza di altri artisti medianici, all’inizio era convinto di essere l’autore dei suoi disegni. Non gli venne nemmeno in mente che ci fosse un’altra possibile interpretazione finché il dottor Garosi (suo vicino di casa, appassionato di arte e di parapsicologia, che lo stimolò a continuare quando Bressanello fece i primi disegni) non gli parlò di “automatismi” e di disegno “medianico”. Bressanello si convinse così che anche la sua produzione avesse queste caratteristiche, ad esempio: l’età in cui iniziò, la tecnica, la non partecipazione a livello cosciente ecc. Attraverso una serie di semplici sedute spiritiche gli fu chiaro che egli aveva uno spirito guida chiamato “Fidelio” che si definiva un antico romano che aveva studiato le opere degli artisti che decoravano i palazzi, ma morì giovane e non realizzò mai la sua passione di diventare un artista come loro e quindi ora usava le mani di Narciso senza la partecipazione cosciente di quest’ultimo. Fu proprio intorno al periodo in cui apparve Fidelio che Bressanello iniziò a disegnare facciate di edifici.

Egli accettò felicemente l’esistenza e l’intervento di Fidelio, sentendosi alquanto rassicurato e incoraggiato dalla sua presenza. Divenne un vero personaggio per lui e se ne parlò come di un amico. Bressanello si sentiva anche onorato delle attenzioni della sua famiglia, della sua ristretta cerchia di amici barcaioli e gondolieri che, dopo aver terminato il loro lavoro, andavano a sedersi in silenzio accanto a lui per vederlo lavorare.

Fin dall’inizio delle sue sessioni medianiche, egli cominciò a sentire dei colpi in casa e a vedere dei quadri cadere inspiegabilmente dai muri. Gli oggetti si spostavano di posto e il tavolo da disegno si sollevava da solo mentre disegnava, ma Bressanello accettava con gioia questo strano fenomeno poiché gli dimostrava la presenza di “Fidelio”.

Bressanello non volle mai dare un titolo alle sue opere.

NARCISO BRESSANELLO QUADRI

NARCISO BRESSANELLO QUADRI

Fonte: Arte Medianica – Una Nuova Ipotesi di Ricerca di Giuseppe Galletta
Fonte: https://mediumisticart.com/artists-mediumistic-psychic-visionary-spiritual/narciso-bressanello/

* * *

* TORNA ALLA FOTOGALLERY *
* VAI AI VIDEO DI ARTE MEDIANICA *

“DISCLAIMER”

Questo sito non ha “assolutamente nessun fine di lucro”, ma vuole solo offrire occasioni di studio a chi è interessato. Tutto il materiale presente in questa
sezione è copyright dei rispettivi autori ed è stato prelevato da Internet e ritenuto quindi di pubblico dominio. Nel caso in cui ne deteniate i diritti, segnalatelo nella
sezione “Contatti”; saremo lieti di pubblicarne gli autori e la fonte da cui è stato tratto o, se richiesto, di cancellarne “immediatamente” il contenuto.

This is absolutely a “non-profit-making website”, its aim is only to offer cues for studying to whoever may be interested. All the material in this
section is copyrighted by its respective authors and has been taken from the web and is therefore considered public domain. If you hold the rights for any of the material,
please notify us in the “Contacts” section, we will be happy to publish the authors and the sources or, if requested, we will “immediately” remove the content.

* * *