* NINA KARASEK (Joële) *(1883 – 1952) |
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![]() Indubbiamente, Nina Karasek spazia tra gli artisti medianici più impressionanti. Fino a pochi anni fa il suo lavoro medianico era del tutto sconosciuto, ma una felice coincidenza lo ha portato alla luce. Poco si sa della vita di Nina Karasek. Nacque nel 1883 a Kuttenberg (Kutná Hora) in Boemia, studiò arte alla Kunstschule für Frauen und Mädchen (Scuola d’arte per donne e ragazze) a Vienna, in Austria, con Adalbert Seligmann e Tina Blau. Fino agli anni ’20 lavorò come paesaggista e pittrice di genere a Vienna e le sue opere convenzionali furono esposte in varie mostre. Quando, all’età di 44 anni, era impegnata a copiare un’opera di Rembrandt in un museo italiano, cadde in uno stato alterato di coscienza. Rembrandt le apparve, si impossessò del suo braccio e subito la sua mano iniziò a disegnare qualcosa di ben diverso da ciò che aveva inteso. Da allora in poi, per il resto della sua vita, Nina Karasek fu in contatto “soprannaturale” con una serie di grandi maestri come Rembrandt, Dürer, Goya, Raphael, Leonardo, Klimt e altri. Sotto la loro guida e ispirazione, disegnò e dipinse opere “nello stile” dei maestri. Ma ben presto le sue opere divennero stilisticamente sempre più libere, mostrando un’enorme gamma di espressioni creative, che andavano da motivi simbolici e allegorici a immagini sconcertanti con un fantastico arsenale di figure e personaggi privati, segni e simboli, e a frenetici schizzi gestuali e composizioni astratte. Da allora in poi firmò spesso le sue opere con il suo “nome primordiale” esoterico, Joële, e condusse una vita completamente isolata in un piccolo podere a Ober Sankt Veit a Vienna. Quasi tutto ciò che sappiamo della sua vita è annotato sul retro dei suoi disegni: note a volte simili a diari delle sue orribili condizioni di vita durante la seconda guerra mondiale, ma spesso spiegazioni stranamente impenetrabili dei motivi raffigurati – spesso affascinanti e misteriose come i disegni stessi. Nelle sue opere e negli appunti si dispiega un’emozionante cosmologia e mitologia privata, un dramma di poteri e principi nascosti che fluiscono attraverso il macrocosmo e il microcosmo. Poco dopo la loro scoperta, le opere medianiche di Nina Karasek sono entrate in gallerie e importanti collezioni internazionali. Mostre– 2019 “Il medium del medium: pratiche artistiche spiritualiste dall’inizio del secolo e oltre”. All Gallery, London, 9/29 – 11/24/2019 Pubblicazioni– Bonet Julve, Pilar, “Medium e visionarie: Clara Schuff, Nina Karasek e Julia Aguilar”. Osservatorio Outsider Art, 18, 2019, pp. 34–45. |
Fonte: https://mediumistic.art/artists/37-nina-karasek
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