* ZECHARIA SITCHIN *(1920 – 2010) |
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![]() E’ stato uno scrittore azero naturalizzato statunitense. È stato autore di molti libri sulla cosiddettaarcheologia misteriosa o pseudoarcheologia, e sostenitore della “teoria degli antichi astronauti” come spiegazione dell’origine dell’uomo. Le speculazioni di Sitchin, basate sulla sua personale interpretazione dei testi sumeri, vengono considerate pseudoscienza e pseudostoria dalla comunità scientifica, rifiutate da scienziati, storici, accademici. Inoltre le teorie e i libri di Sitchin sono stati fortemente criticati per ragioni quali la mancanza di conoscenze o studi specifici sull’archeologia mesopotamica e sulla storia del Vicino Oriente Antico, congiunta ad una metodologia difettosa nello studio dei testi antichi sumerici, traduzioni errate di tali testi e affermazioni astronomiche e scientifiche che non corrispondono alla realtà. Egli attribuisce la creazione dell’antica cultura dei Sumeri ad una presunta razza aliena, detta Elohim (in ebraico) o Anunnaki (in Sumero), proveniente dal pianeta Nibiru, un ipotetico pianeta del sistema solare dal periodo di rivoluzione di circa 3600 anni presente nella mitologia babilonese. L’esistenza di corpi celesti oltre Nettuno, di grandi dimensioni è comunque tuttora oggetto di dibattito, specialmente dopo la scoperta di Sedna. Sitchin afferma anche che in corrispondenza della fascia principale degli asteroidi del sistema solare si sarebbe trovato anticamente un pianeta che i Sumeri chiamavano”Tiamat” e i Babilonesi “Marduk”, che sarebbe previsto dalla Legge di Titius-Bode. Dalla disastrosa collisione tra Tiamat e Nibiru, narrata in forma epica nel poema sumero/babilinose Enuma Elish, sarebbe nata la Terra (in sumero, “Ki”), poi spinta nella sua orbita attuale da una successiva ulteriore perturbazione gravitazionale di Nibiru, e la attuale fascia degli asteroidi. Il punto di vista di Sitchin non è supportato da alcuna prova scientifica, e la sua speculazione non viene considerata attendibile per via dell’assenza di prove a sostegno, sia dal punto di vista linguistico che dal punto di vista astronomico. Le speculazioni di Sitchin andrebbero secondo alcuni nella categoria del creazionismo non-religioso, ma lo stesso Sitchin riporta nei suoi testi nozioni di evoluzione teista, sebbene egli sostenga che l’uomo sarebbe a suo dire frutto di esperimenti di ibridazione genetica con specie terrestri condotti dagli Anunnaki. La collisione tra Tiamat e Nibiru spiegherebbe, secondo Sitchin, la disposizione delle terre emerse. La presenza di un grande oceano che occupa metà del globo terrestre (l’Oceano Pacifico) sarebbe, secondo lui, spiegata dal fatto che l’acqua del pianeta Tiamat (da Sitchin tradotto erroneamente come “vergine delle acque”) si sarebbe concentrata in massima parte nella voragine dovuta alla collisione. BiografiaSitchin nacque a Baku, nella Repubblica Socialista Sovietica Azera (oggi Azerbaigian), nel 1920, e in seguito si trasferì nella Palestina governata dal Mandato britannico, dove avrebbe appreso il moderno e l’antico ebraico e altre lingue europee e semitiche. Lì conobbe anche il Vecchio testamento e l’archeologia del Vicino Oriente. Dopo essersi laureato in storia economica all’Università di Londra tornò in Israele, dove lavorò come giornalista e editore per poi trasferirsi a New York, in cui visse fino alla morte, avvenuta nel 2010. I suoi libri sono stati tradotti in diverse lingue e convertiti anche in Braille per i non vedenti e trattati in radio e televisione. Sitchin dichiarava che le sue ricerche coincidessero con molti testi biblici, i quali a loro volta, a suo dire, avrebbero tratto origine da scritti sumeri. PensieroSecondo l’interpretazione data da Sitchin della cosmologia sumera, il sistema solare avrebbe un decimo pianeta (in realtà Sitchin intitola il suo primo libro “Il dodicesimo pianeta” poiché il termine sumero e babilonese per “pianeta” è lo stesso che descrive tutti i corpi celesti – MUL -, e quindi contando anche il Sole e la Luna, il sistema solare sarebbe composto di 12 MUL), che seguendo un’orbita ellittica rientrerebbe nel centro sistema una volta ogni 3600 anni. Secondo Sitchin, questo ipotetico pianeta, chiamato “Nibiru”, nella mitologia babilonese sarebbe associato al dio Marduk, dal XVIII secolo a.C. divinità principale della terra di Babilonia. Sitchin affermava che Nibiru avrebbe avuto un impatto catastrofico con un altro ipotetico pianeta, chiamato Tiamat e posto traMarte e Giove. L’impatto avrebbe creato il pianeta Terra e la fascia degli asteroidi. Tiamat sarebbe stato dapprima colpito da una delle 7 lune di Nibiru, spezzandosi in due. Una di queste due porzioni sarebbe poi diventata la Terra e sarebbe stata spinta nell’attuale posizione da un altro impatto con una luna di Nibiru. In seguito l’altra metà, colpita da Nibiru stesso, avrebbe dato vita alla fascia degli asteroidi. I restanti detriti dell’impatto avrebbero dato origine alle comete. Sitchin affermava che questa speculazione spiegherebbe perché la geografia terrestre avrebbe la peculiarità di avere più continenti su un lato rispetto all’altro. Secondo Sitchin, su Nibiru abitava una razza tecnologicamente avanzata e simile a quella umana, questi esseri erano chiamati Anunnaki dalla mitologia sumera e che compaiono nella Bibbia col nome di Elohim. Secondo Sitchin sarebbero arrivati sulla terra 450.000 anni fa, alla ricerca di minerali e in particolare d’oro (che necessitavano per riparare la loro atmosfera rarefatta) e lo avrebbero trovato in Africa. Gli Anunnaki avrebbero creato geneticamente l’Homo Sapiens incrociando la loro razza con l’Homo erectus, con lo scopo di avere della manodopera per prelevare metalli dalle miniere. Sotto la guida di questi esseri, secondo l’interpretazione che Sitchin dà dei testi sumerici, gli uomini avrebbero fondato la civiltà in Mesopotamia, in Egitto e in India, grazie ad una casta di regnanti che avrebbero fatto da intermediari tra gli alieni e gli schiavi. È interessante notare che per i Sumeri, il re non era un dio incarnato come per gli Egizi, ma un mediatore tra uomini e dei, quindi, per una questione iconografica veniva rappresentato con attributi quali il gigantismo. Sitchin poi affermava che nel 2024 a.c. sarebbe scoppiata una guerra nucleare tra diverse fazioni di extraterrestri e che la ricaduta nucleare (fallout), sarebbe il “vento malvagio” che avrebbe distrutto non soltanto la città di Ur, secondo quanto sarebbe raccontato nel “Lamento di Ur”, ma avrebbe avuto ripercussioni su quasi tutta la Mesopotamia. Sitchin sostiene che le sue ricerche spiegherebbero numerosi passi di testi biblici. Un altro punto focale della teoria di Sitchin è il ruolo attribuito alle maggiori opere megalitiche sparse per il globo, che sarebbero state costruite dagli Anunnaki con varie funzioni, prevalentemente astronomiche, astrologiche e calendariali. Altri due siti, Machu Pichu e Bad-tibira, sarebbero stati centri di lavorazione dei metalli. Sitchin sostiene anche che le civiltà mesoamericana e sudamericana siano derivate da quella sumera e accadica, e che le due divinità principali messicane e peruviane, Quetzalcoatl e Viracocha fossero due Anunnaki (Ningishzida e Ishkur) trasferitisi con alcuni Sumeri e Africani nel nuovo continente. Diversi altri Autori hanno teorizzato la presenza aliena nei testi sacri. Tra questi Erich von Daniken, Walter Raymond Drake, Mauro Biglino, Mario Pincherle, Peter Kolosimo, Padre Barry Downing, Padre Enrique Lopez Guerrero, claude Vorilhon, Corrado Malanga e Biagio Russo. In particolare il primo, uno dei principali sostenitori della teoria degli antichi astronauti, traduce principalmente dal greco e dal latino. Posizione della comunità scientificaQuando Sitchin elaborò la propria teoria e pubblicò i primi testi, il Sumero era una lingua già ben conosciuta. In seguito, grazie anche ad alcune pubblicazioni di massa comeSumerian Lexicon si poté verificare la correttezza della traduzione di alcune singole parole e di alcune porzioni di testo, che risultano per lo più errate. Lorenzo Verderame, docente di assiriologia dell’Università di Roma “La Sapienza”, ha dichiarato in proposito: “Nel mondo accademico non vi è alcuna considerazione dei lavori di Sitchin ed il suo nome, quale autore di opere pseudo-scientifiche, è pressoché sconosciuto. A prescindere dalla generale chiusura degli ambienti accademici, non esistono lavori di Sitchin che possano ritenersi scientifici, per varie ragioni. Sitchin, come altri autori del genere, costruisce le sue teorie sulla traduzione di passi e non sull’interpretazione del testo originale”. La visione di Sitchin della “collisione planetaria” sarebbe una rielaborazione superficiale di una teoria presa concretamente in considerazione nel campo dell’astronomia, tuttavia ciò che prospetta Sitchin ne diverge sia nei dettagli, sia nei tempi. Sitchin basava le proprie argomentazioni sulla sua personale interpretazione dei testi sumerici e sull’interpretazione del sigillo sumerico denominato “VA 243”. Questo antico popolo avrebbe avuto conoscenza di 10 pianeti, mentre in realtà essi ne conoscevano solo 6 (Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno). Centinaia di sigilli e calendari sumerici sono stati decodificati e il numero di pianeti che ognuno di essi indica è di 5 (Terra esclusa). Sul sigillo VA 243 ci sono 12 puntini che Sitchin interpreta come pianeti. Una volta tradotto, sul sigillo VA 243 si legge Il(i)-ilat. Dabsiga, suo servo. Per lo studioso Michael S. Heiser, il cosiddetto sole sul VA 243 non sarebbe un sole ma una stella, così anche i puntini rappresentano delle stelle. Opere– “Il pianeta degli dei” – Milano, Edizioni Piemme, 1983, 1998, 2001, 2004, 2006, (The 12th Planet, New York City, HarperCollins, 1976). |
Fonte: https://it.wikipedia.org/ wiki/Zecharia_Sitchin
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